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Coronavirus: le maschere da snorkeling diventano respiratori

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Chi lo dice che stando a casa non si possa fare qualcosa di buono e utile per la società? Beh, innanzitutto, con il distanziamento sociale si evita e controlla la diffusione del virus. Ma c’è anche chi a casa continua a lavorare normalmente, grazie ai mezzi che la tecnologia ci offre. E c’è chi, utilizzando proprio le tecnologie più avanzate, riesce a creare dei dispositivi in grado di salvare vite umane. E noi abbiamo incontrato, si fa per dire, un ragazzo che fa parte dei cosiddetti makers o, per dirla in lingua nostra, artigiani digitali.

stampante 3D

Questi giovani appassionati di tecnologia, da casa, si sono messi a disposizione per dare il proprio contributo contro quest’emergenza. Scambiamo due parole, allora, con Pasquale Pizzini che, da Caserta, insieme a due collaboratori “stampano” adattatori che trasformano semplici maschere da snorkeling in respiratori polmonari.

Raccontaci come e quando è iniziato il vostro cammino nel mondo del 3D

È iniziato tutto nel 2016, quando Renato Manco e Angelo Ianniello, per curiosità, decisero di acquistare la loro prima stampante 3D in kit di montaggio. Non fu semplice: all’epoca erano poche le stampanti presenti sul mercato, ma soprattutto poche le persone che conoscevano questa tecnologia così a fondo.  Io sono entrato a far parte del gruppo 3DMakersCaserta successivamente, e assieme ad Angelo e Renato abbiamo consolidato le basi dell’attività. Nel mondo del 3D l’unico limite è l’immaginazione! La tecnologia di stampa 3D al giorno d’oggi riesce a rispondere alle diverse esigenze del mercato. Dalla realizzazione di un ricambio meccanico, alla stampa di oggetti per uso personale.

È di qualche giorno la notizia che semplici maschere possono diventare dei respiratori polmonari, di cui c’è molta richiesta. Qual è il ruolo dei Makers in tutto ciò?

La Startup bresciana Isinnova ha progettato e brevettato un adattatore che permette alle maschere da snorkeling di essere utilizzate come respiratori polmonari. Gli stessi hanno richiamato tutta la comunità Makers Internazionale al fine di poter contribuire con la stampa di questi adattatori. E noi abbiamo deciso di rispondere all’appello. Le nostre macchine impiegano circa 6 ore per produrne una coppia. Abbiamo inviato i primi 10 kit a Brescia e siamo in attesa di direttive.

adattatori fatti dai makers di caserta

La nostra idea è quella di stampare altri kit qualora ci fosse la necessità di collaborare con le strutture sanitarie casertane. Siamo pronti ad aiutare quante più persone possibile, offrendo i nostri mezzi e le nostre competenze in questo settore, proponendoci come risorsa aggiuntiva agli eroi che negli ospedali stanno facendo l’impossibile rischiando la propria salute. Insomma, cerchiamo di fare la nostra parte in questa tragica situazione.

Come vi sentite a produrre un qualcosa che in questo momento di emergenza sanitaria va, letteralmente, a salvare delle vite?

Di certo non siamo noi gli eroi, bensì i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario che oggi sta compiendo un enorme sforzo per aiutare chi ne ha bisogno. Noi siamo il Lucius fox di Batman o l’agente Q di James Bond offrendo nuove tecnologie per sconfiggere il nemico Covid-19. Il ringraziamento più grande va all’azienda Isinnova e al FabLab di Brescia che hanno progettato e testato l’adattatore che noi, come tantissimi altri colleghi, stiamo stampando per tutta la comunità italiana.

Un’ulteriore dimostrazione di come, in momenti di emergenza e necessità, ci sentiamo tutti parte di un’unica grande famiglia. Tutti sulla stessa barca!

#Italianelcuore

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